The European Son

THE EUROPEAN SON
2022
80 x 107 cm
Wood, nails, plastic, cardboard, plaster, painting (gouache)


You killed your European son
You spit on those under twenty-one
But now your blue car’s gone
You better say so long
Hey hey, bye bye bye
(Lou Reed)

È un pannello di legno quello che vedete, un oggetto trovato che ha attirato l’interesse dell’artista per i riflessi dei colori naturali che emanava. L’intervento è dato solo dalla macchia gialla, dalla striscia celeste cielo su cartone, dai tre punti rossi sui fori già esistenti, dalle cartucce di plastica blu sui chiodi, anch’essi già esistenti, dalla scelta della cornice, per materiale e dimensioni.

Il riferimento alla materia grezza è evidente. Un materiale originale che parla da solo.

L’intervento minimo dominato da presenze preesistenti, e quindi dal caso, è un riferimento fondamentale per l’artista.

L’atto rudimentale, incompiuto, imperfetto, ma unico, ineluttabile e definitivo. Disinteresse per le convenzioni e lo stile. Il dialogo rispettoso con la materia e la forma intrinseca e originale dell’opera.

Sguardi incrociati

SGUARDI INCROCIATI
(Studio da una foto in bianco e nero di Henri Cartier-Bresson)
Gouache
2015
30 x 40 cm

Non sono solo gli sguardi delle due donne, che si incrociano tra loro nella foto di Henri Cartier-Bresson, ma è lo stesso sguardo dell’artista che sorvola la celebre fotografia in un percorso al contempo manuale, percettivo e analitico.
Studiando in chiave pittorica la composizione dell’immagine, la profondità data dalla prospettiva giocata in diagonale, e i rapporti di chiaroscuro, a partire da una fotografia in bianco e nero, riequilibrati attraverso il colore, Stefano Zago riflette sulle dinamiche dell’osservazione confrontandosi con i meccanismi percettivi del suo predecessore. Dati i tempi fisiologici della produzione dell’opera, l’artista si addentra lentamente e con attenzione nella profondità del percorso artistico producendo nuovi risultati e scoperte inaspettati.
L’uso del gouache, pittura di per sè opaca, obbliga ad una precisa scelta dei colori per rendere con efficacia le zone di luce e d’ombra.

Paessaggio istantaneo

Un’immagine fotografica ottenuta senza l’uso di una macchina fotografica, mettendo degli oggetti su una superficie fotosensibile ( la carta fotografica o la pellicola) e poi esponendola direttamente alla luce.

Paesaggio istantaneo
Digigrafia da fotogramma realizzato all’autore
18×18 cm (stampa 21×29,7 cm)
2017 – 2022

Ispirata al lavoro di Man Ray, la “Rayografia”, che prende il suo nome, è una “Fotografia ottenuta semplicemente interponendo l’oggetto tra la carta sensibile e la fonte di luce. Dice Man Ray: « Catturate in momenti di distacco visivo, durante periodi di contatto emotivo, queste immagini sono le ossidazioni di residui, fissati dalla luce e dalla chimica, di organismi viventi. ” (- citazione di Man Ray, Autoritratto, 1963, Actes Sud, 1998).

Infatti se osservate bene il piccolo punto bianco, si tratta di un minuscolo insetto che passava davanti alla sorgente luminosa.