Workshop at the EHESS – École des Hautes Études en Sciences Sociales / Centre de Recherches Historiques – Paris Organisé par Christophe Austruy (EHESS-CNRS, Centre de Recherches Historiques) Giovanna Corazza (Università Ca’ Foscari – Venezia / University of Notre Dame, MSCA Fellow)
Maurice Aymard (EHESS/MSH) : Introduction Jean-Charles Ducène : Venise chez les géographes arabes Nathalie Bouloux : «Il primato di Venezia» dans les études géographiques aux XIVe et XVe siècles Christophe Austruy L’Arsenale Vecchio, l’Arsenale Novo e la Tana nella pianta di Fra’ Paolino. Ipotesi sull’Arsenale di Venezia all’inizio del XIV secolo
Anna Pegoretti A nord di Venezia: Dante cartografo e le Alpi centro-orientali
Theodore J. Cachey Jr. Il cosmo di Dante: automappature ed esilio
The Ballad of Sexual Dependency Drawings on Sketchbook Pen and Ink 2015
On the occasion of the release of Nan Goldin’s film All the beauty and the bloodshed, I offer these drawings made during the screening at the Philharmonie de Paris in 2015, with music by the Tiger Lillies.
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The Ballad of Sexual Dependency, made between 1979 and 1986, is one of Nan Goldin’s earliest photographic series, but remains today, and rightly so, the best known of all her works. The slide show projected on a large screen is accompanied by the Tiger Lillies. A London musical trio, they are dark, provocative and blasphemous, grimacing with their Brechtian inspiration which fits perfectly with the images. The Ballad of Sexual Dependency is a masterpiece, an authentic chronicle of modern times.
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Nan Goldin, fotography
The Tiger Lillies Martyn Jacques, Adrian Stout, Jonas Golland
Free press and fanzines: the alternative press in France, from the 1960s to the present day
A real mass phenomenon, with its own codes, distribution networks and events on the fringes of mainstream culture, the alternative press remains little known in France.
Appearing by the hundreds in the wake of May ’68 and the British and American counterculture, independent newspapers and sheets offer a young public the subjects that the “serious” press dismisses – pop and rock music, ecology, nuclear power, regionalist movements, sexuality, street entertainment, feminism, pacifism -, treated in an iconoclastic and radical tone. Charlie Hebdo, Actuel and Le Parapluie are the most successful and enduring flagships of an underground wave that was sweeping through a generation of baby-boomers who were building their own culture as an alternative to the dominant ideology.*
POVEGLIA – the “great project” 2022 Pens on paper (Carnet)
It’s not over, quite the contrary. After the wonderful Festival delle Arti Giudecca, Sacca Fisola that will forever remain in my heart as a magnificent memory, the work continues. Until an important turning point, the discussion on the completed draft of the urban park project on the island of Poveglia. Long and difficult discussion among the tireless people of Poveglia Per Tutti, but nothing is left to chance. We will go all the way and we will not give up Poveglia.
VENETIAN SKETCHBOOKS Sketch on sketchbook Pen 2022 17 x 24 cm
For a new Venetian Renaissance, (European, world, universal…). September 2021. I went to the Cini Foundation in Venice as a delegate of the Poveglia per Tutti association. September 2022. At the Giudecca – Sacca Fisola Arts Festival exhibition, a friend told me: ‘You are the only person I know capable of drawing a person smiling behind a mask’.
“Le energie di cambiamento mosse dal sistema dei beni comuni fermentano e si agitano soprattutto in due sfere del nostro presente storico. Primo, in una pluralità di lotte sociali, movimenti e iniziative civiche, che si battono per i beni comuni contro vecchi o nuovi recinti, creando attivamente nuovi beni comuni, pratiche e spazi; e spesso si coalizzano e mobilitano esplicitamente sotto il termine ombrello di “beni comuni”. In secondo luogo nelle nuove tecnologie digitali e in Internet: non solo hanno permesso la produzione di nuovi beni comuni digitali, come il software libero (Linux ecc.) e Wikipedia. Hanno generato, probabilmente, un nuovo modo emergente di produzione, che può essere in grado di innescare una transizione storica verso una società basata sui beni comuni.” Da HETEROPOLITICS. Refiguring the Common and the Political
Heteropolitics è un progetto di ricerca collettiva euromediterranea che ha avuto luogo tra Italia, Spagna e Grecia fra il 2018 e il 2020. Si è dato l’obiettivo di affrontare l’ampio e articolato tema dei beni comuni e di come le pratiche ad essi legate abbiano un peso di reale trasformazione all’interno di sempre più rigide logiche di controllo sociale.
Il progetto si è sviluppato partendo dalla necessità di riconfigurare e ridefinire, dunque, il concetto stesso di politica: hetero in greco vuol dire proprio altra. Pensare un’altra politica partendo dall’indagine sul Common(s): i beni collettivi democraticamente condivisi e co-gestiti e il potenziale cambiamento concreto che essi comportano sono stati il fil rouge dell’intero lavoro di ricerca sia nel suo impianto teorico che in quello più concreto, costituito dal focus su alcuni casi studio presi in esame in ciascuno dei tre Paesi.
All’interno del progetto Heteropolitics, Alexandros Kioupkiolis ha analizzato i tentativi di combinare una potente capacità di azione collettiva con una politica di uguaglianza e processi decisionali inclusivi, differenziando quindi i significati e le modalità della leadership. Una questione chiave è come la leadership possa essere collettivizzata, equamente distribuita e guidata da molti e dal basso.
Kioupkiolis osserva che (a) l’approccio organizzativo chiave attraverso il quale l’attivismo contemporaneo cerca di collettivizzare il potere politico sono assemblee aperte quali sedi dei processi decisionali; (b) i media digitali contemporanei hanno permesso una tecnopolitica che rende “comune” la leadership dando alle persone comuni la possibilità di avviare, comunicare e coordinare azioni di massa indipendentemente da posizioni di leadership e da altri mezzi tradizionali di comunicazione; (c) specifici dispositivi istituzionali e pratiche organizzative possono imporre una maggiore trasparenza e sollecitare la costante responsabilità personale dei leader nei confronti delle loro comunità, che rimangono così i luoghi fondamentali del processo decisionale e contribuiscono a generare impegno in progetti collettivo di cambiamento. Tali dispositivi includono mandati determinati e vincolati, l’uso del sorteggio e della rotazione per distribuire i vari compiti da assegnare (per esempio per gli incarichi di portavoce e i ruoli di coordinamento), la revocabilità dei ruoli; (d) affrontare le asimmetrie di potere insistendo sulla chiarezza e sulla riflessività della leadership; (e) l’idea di sottoporre le proposte di politiche e di azione al consenso popolare piuttosto che imporle dall’alto; (f) la “femminilizzazione della politica” con l’empowerment e l’inclusione delle donne nella leadership politica.
Come possono contribuire i beni comuni a riconfigurare le politiche democratiche?
I beni comuni sono eterogenei, complessi e tra loro interconnessi: pur potendo dividere i beni comuni in naturali e culturali (o anche: materiali e immateriali), non va perso di vista come in ogni bene comune vi sia una doppia componente (materiale e immateriale). Per la comprensione dei fenomeni sociali e delle pratiche attuate in diverse nazioni europee è necessario che vi sia interazione tra l’ambito politico e altri approcci come quello antropologico ed etnografico.
Questa modalità caleidoscopica offre opportunità per includere nella stessa cornice esperienze molto diverse tra loro: dalla sperimentazione di pratiche sociali inclusive e auto organizzate intorno a un bisogno comune, come quelle portate avanti nel complesso contesto urbano di una metropoli come Barcellona in cui le comunità tra loro eterogenee partecipano direttamente allo sviluppo; alla sostenibilità e all’accessibilità di beni comuni basati sulla cura e sulle relazioni; a nuove forme di cooperativismo come quelle di Karditsa in Grecia; o la sfida del gruppo Sarantaporo.gr di portare una rete wireless gratuita accessibile e democratica sviluppata collettivamente in un territorio naturalisticamente impervio, sempre in Grecia. Infine il percorso politico e sociale che si è sviluppato in Italia a partire dalla campagna referendaria sull’acqua bene comune, che tutti conosciamo, e che ha fatto germinare molteplici strade con un’importante riflessione sul tema della gestione degli spazi e di come le comunità possano sperimentare nuove forme di autogoverno.
La strada per una democrazia nuova, per un’altra democrazia appunto più orizzontale e inclusiva, è certamente un percorso impervio, difficile, ma necessario: è auspicabile che ricerche come quella di Heteropolitics si moltiplichino eccedendo un ambito strettamente accademico, e che possano essere una fonte e uno spunto ulteriore per i movimenti sociali e per tutte le comunità che nel concreto, quotidianamente, praticano il bene comune spinti dal desiderio di contribuire al cambiamento.
I rapporti di ricerca e gli articoli del progetto sono disponibili sul sito heteropolitics.net.
Sketching at an interesting lecture given by Donatella Calabi at the École des hautes études en sciences sociales in Paris.
RIALTO 2022 stylo sur papier (Carnet) 17 x 24 cm
The theme, Rialto, the beating heart of the Venice’s history and social and economic dynamics. Today, the Rialto district is suffering from a deep crisis, suffocated by tourism and the lack of a vision for its future. We can help Rialto and the whole of Venice by following the initiatives of its associations such as Progetto Rialto.
An institutional comic commissioned by the Association Cités Unies France in collaboration with the municipality of Bangui, capital of the Central African Republic.
The municipality joins forces with neighbourhoods to encourage civil society initiatives. Cités Unies France is launching a project with the support of the European Union and the Ministry of Foreign Affairs.
In collaboration with @photos Simone Giovetti
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