A photographic image obtained without the use of a camera, by placing objects on a photosensitive surface (paper or photographic film) and then exposing it directly to light.
Inspired by the work of Man Ray, “Rayography”, from which it takes its name, is a “photograph obtained simply by placing the object between the sensitive paper and the light source”. Man Ray says: “Captured in moments of visual detachment, during periods of emotional contact, these images are the oxidations of residues, fixed by light and chemistry, of living organisms. “(quote from Man Ray, Self-portrait, 1963, Actes Sud, 1998). In fact, if you look closely at the little white dot, it is a tiny insect that was passing in front of the light source.
It is not only the eyes of the two women that cross paths on Henri Cartier-Bresson’s photograph, but it is the artist’s own gaze that passes over the famous photograph in a journey that is at once manual, perceptive and analytical.
By studying in a pictorial key the composition of the image, the depth given by the perspective played out diagonally, and the relationships of chiaroscuro, starting from a black and white photograph, rebalanced by colour, Stefano Zago reflects on the dynamics of observation by confronting the perceptive mechanisms of his predecessor. Taking into account the physiological time needed to produce the work, the artist dives slowly and carefully into the depths of the artistic process, producing new results and unexpected discoveries. The use of gouache, an inherently opaque paint, requires a precise choice of colours in order to effectively render areas of light and shadow.
I ricercatori del progetto Heteropolitics incontrano a Padova la Rete Beni Comuni e la cittadinanza sabato 22 gennaio 2022.
In preparazione all’incontro, un contributo scritto da Maria Desiderio, Valentina Romanin e Alessio Surian.
“Le energie di cambiamento mosse dal sistema dei beni comuni fermentano e si agitano soprattutto in due sfere del nostro presente storico. Primo, in una pluralità di lotte sociali, movimenti e iniziative civiche, che si battono per i beni comuni contro vecchi o nuovi recinti, creando attivamente nuovi beni comuni, pratiche e spazi; e spesso si coalizzano e mobilitano esplicitamente sotto il termine ombrello di “beni comuni”. In secondo luogo nelle nuove tecnologie digitali e in Internet: non solo hanno permesso la produzione di nuovi beni comuni digitali, come il software libero (Linux ecc.) e Wikipedia. Hanno generato, probabilmente, un nuovo modo emergente di produzione, che può essere in grado di innescare una transizione storica verso una società basata sui beni comuni.” Da HETEROPOLITICS. Refiguring the Common and the Political
Heteropolitics è un progetto di ricerca collettiva euromediterranea che ha avuto luogo tra Italia, Spagna e Grecia fra il 2018 e il 2020. Si è dato l’obiettivo di affrontare l’ampio e articolato tema dei beni comuni e di come le pratiche ad essi legate abbiano un peso di reale trasformazione all’interno di sempre più rigide logiche di controllo sociale.
Il progetto si è sviluppato partendo dalla necessità di riconfigurare e ridefinire, dunque, il concetto stesso di politica: hetero in greco vuol dire proprio altra. Pensare un’altra politica partendo dall’indagine sul Common(s): i beni collettivi democraticamente condivisi e co-gestiti e il potenziale cambiamento concreto che essi comportano sono stati il fil rouge dell’intero lavoro di ricerca sia nel suo impianto teorico che in quello più concreto, costituito dal focus su alcuni casi studio presi in esame in ciascuno dei tre Paesi.
All’interno del progetto Heteropolitics, Alexandros Kioupkiolis ha analizzato i tentativi di combinare una potente capacità di azione collettiva con una politica di uguaglianza e processi decisionali inclusivi, differenziando quindi i significati e le modalità della leadership. Una questione chiave è come la leadership possa essere collettivizzata, equamente distribuita e guidata da molti e dal basso.
Kioupkiolis osserva che (a) l’approccio organizzativo chiave attraverso il quale l’attivismo contemporaneo cerca di collettivizzare il potere politico sono assemblee aperte quali sedi dei processi decisionali; (b) i media digitali contemporanei hanno permesso una tecnopolitica che rende “comune” la leadership dando alle persone comuni la possibilità di avviare, comunicare e coordinare azioni di massa indipendentemente da posizioni di leadership e da altri mezzi tradizionali di comunicazione; (c) specifici dispositivi istituzionali e pratiche organizzative possono imporre una maggiore trasparenza e sollecitare la costante responsabilità personale dei leader nei confronti delle loro comunità, che rimangono così i luoghi fondamentali del processo decisionale e contribuiscono a generare impegno in progetti collettivo di cambiamento. Tali dispositivi includono mandati determinati e vincolati, l’uso del sorteggio e della rotazione per distribuire i vari compiti da assegnare (per esempio per gli incarichi di portavoce e i ruoli di coordinamento), la revocabilità dei ruoli; (d) affrontare le asimmetrie di potere insistendo sulla chiarezza e sulla riflessività della leadership; (e) l’idea di sottoporre le proposte di politiche e di azione al consenso popolare piuttosto che imporle dall’alto; (f) la “femminilizzazione della politica” con l’empowerment e l’inclusione delle donne nella leadership politica.
Come possono contribuire i beni comuni a riconfigurare le politiche democratiche?
I beni comuni sono eterogenei, complessi e tra loro interconnessi: pur potendo dividere i beni comuni in naturali e culturali (o anche: materiali e immateriali), non va perso di vista come in ogni bene comune vi sia una doppia componente (materiale e immateriale). Per la comprensione dei fenomeni sociali e delle pratiche attuate in diverse nazioni europee è necessario che vi sia interazione tra l’ambito politico e altri approcci come quello antropologico ed etnografico.
Questa modalità caleidoscopica offre opportunità per includere nella stessa cornice esperienze molto diverse tra loro: dalla sperimentazione di pratiche sociali inclusive e auto organizzate intorno a un bisogno comune, come quelle portate avanti nel complesso contesto urbano di una metropoli come Barcellona in cui le comunità tra loro eterogenee partecipano direttamente allo sviluppo; alla sostenibilità e all’accessibilità di beni comuni basati sulla cura e sulle relazioni; a nuove forme di cooperativismo come quelle di Karditsa in Grecia; o la sfida del gruppo Sarantaporo.gr di portare una rete wireless gratuita accessibile e democratica sviluppata collettivamente in un territorio naturalisticamente impervio, sempre in Grecia. Infine il percorso politico e sociale che si è sviluppato in Italia a partire dalla campagna referendaria sull’acqua bene comune, che tutti conosciamo, e che ha fatto germinare molteplici strade con un’importante riflessione sul tema della gestione degli spazi e di come le comunità possano sperimentare nuove forme di autogoverno.
La strada per una democrazia nuova, per un’altra democrazia appunto più orizzontale e inclusiva, è certamente un percorso impervio, difficile, ma necessario: è auspicabile che ricerche come quella di Heteropolitics si moltiplichino eccedendo un ambito strettamente accademico, e che possano essere una fonte e uno spunto ulteriore per i movimenti sociali e per tutte le comunità che nel concreto, quotidianamente, praticano il bene comune spinti dal desiderio di contribuire al cambiamento.
I rapporti di ricerca e gli articoli del progetto sono disponibili sul sito heteropolitics.net.
Sketching at an interesting lecture given by Donatella Calabi at the École des hautes études en sciences sociales in Paris.
The theme, Rialto, the beating heart of the Venice’s history and social and economic dynamics. Today, the Rialto district is suffering from a deep crisis, suffocated by tourism and the lack of a vision for its future. We can help Rialto and the whole of Venice by following the initiatives of its associations such as Progetto Rialto.
Diptych:”Absolute and Instantaneous” (Judith is watching the young man that is watching me) Oil on cardboard installed on two windows 35.5 x 40 x 3.5 cm each 2020
An institutional comic commissioned by the Association Cités Unies France in collaboration with the municipality of Bangui, capital of the Central African Republic.
The municipality joins forces with neighbourhoods to encourage civil society initiatives. Cités Unies France is launching a project with the support of the European Union and the Ministry of Foreign Affairs.
Pour offrir les meilleures expériences, nous utilisons des technologies telles que les cookies pour stocker et/ou accéder aux informations des appareils. Le fait de consentir à ces technologies nous permettra de traiter des données telles que le comportement de navigation ou les ID uniques sur ce site. Le fait de ne pas consentir ou de retirer son consentement peut avoir un effet négatif sur certaines caractéristiques et fonctions.
Fonctionnel
Always active
Le stockage ou l’accès technique est strictement nécessaire dans la finalité d’intérêt légitime de permettre l’utilisation d’un service spécifique explicitement demandé par l’abonné ou l’internaute, ou dans le seul but d’effectuer la transmission d’une communication sur un réseau de communications électroniques.
Préférences
Le stockage ou l’accès technique est nécessaire dans la finalité d’intérêt légitime de stocker des préférences qui ne sont pas demandées par l’abonné ou la personne utilisant le service.
Statistiques
Le stockage ou l’accès technique qui est utilisé exclusivement à des fins statistiques.Le stockage ou l’accès technique qui est utilisé exclusivement dans des finalités statistiques anonymes. En l’absence d’une assignation à comparaître, d’une conformité volontaire de la part de votre fournisseur d’accès à internet ou d’enregistrements supplémentaires provenant d’une tierce partie, les informations stockées ou extraites à cette seule fin ne peuvent généralement pas être utilisées pour vous identifier.
Marketing
Le stockage ou l’accès technique est nécessaire pour créer des profils d’internautes afin d’envoyer des publicités, ou pour suivre l’internaute sur un site web ou sur plusieurs sites web ayant des finalités marketing similaires.