Positivo – Negativo
Questioni di profondità.
L’introduzione di elementi in primo piano che emergono dall’inquadratura produce profondità ed effetto fotografico.
Positivo – Negativo
Questioni di profondità.
L’introduzione di elementi in primo piano che emergono dall’inquadratura produce profondità ed effetto fotografico.
Essendo questa la settimana della lotta contro le discriminazioni, vi propongo due pagine di appunti che ho raccolto ieri sul mio carnet durante una conferenza all’EHESS, l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, sulla storia del lavoro femminile a Venezia tenuto dalla professoressa Paola Lanaro dell’Università di Cà Foscari, Venezia. In particolare faccio notare che soffermarsi sulle immagini disegnando in maniera semplice e spontanea mentre allo stesso tempo ascoltiamo un relatore, può aiutare a scoprire significati che non avremmo potuto notare altrimenti.
Invito anche a sperimentare varie calligrafie nella presa degli appunti dando più o meno enfasi alle parole che troviamo più o meno importanti.
In occasione dell’uscita del film di Nan Goldin All the beauty and the bloodshed, propongo questi disegni realizzati durante la proiezione alla Philarmonie de Paris nel 2015, con le musiche dei Tiger Lillies.
“The Ballad of Sexual Dependency, realizzata tra il 1979 e il 1986, è una delle prime serie fotografiche di Nan Goldin, ma rimane ancora oggi, e a ragione, la più nota di tutte le sue opere. La proiezione di diapositive su un grande schermo è accompagnata dai Tiger Lillies. Trio musicale londinese, sono cupi, provocatori e blasfemi, fanno eco con la loro ispirazione brechtiana che si adatta perfettamente alle immagini. The Ballad of Sexual Dependency è un capolavoro, un’autentica cronaca dei tempi moderni.”*
Nan Goldin, fotografia
The Tiger Lillies
Martyn Jacques, Adrian Stout, Jonas Golland
* Source: Philharmonie de Paris
https://philharmoniedeparis.fr/fr/activite/spectacle/16677-nan-goldin-tiger-lillies
Free press e fanzine: la stampa alternativa in Francia, dagli anni ’60 a oggi
Vero e proprio fenomeno di massa, con i suoi codici, le sue reti di distribuzione e i suoi eventi ai margini della cultura mainstream, la stampa alternativa rimane poco conosciuta.
Apparsi a centinaia sulla scia del maggio ’68 e della controcultura britannica e americana, i giornali e i fogli indipendenti offrono a un pubblico giovane i temi che la stampa “seria” respinge – la musica pop e rock, l’ecologia, il nucleare, i movimenti regionalisti, la sessualità, lo spettacolo di strada, il femminismo, il pacifismo -, trattati con un tono iconoclasta e radicale. Charlie Hebdo, Actuel e Le Parapluie sono i portabandiera più riusciti e duraturi di un’ondata underground che ha attraversato una generazione di baby-boomers che stavano costruendo la propria cultura in alternativa all’ideologia dominante.*
*testo tratto dall’articolo della BNF : https://www.bnf.fr/fr/agenda/free-press-et-fanzines-la-presse-alternative-en-france-des-annees-1960-nos-jours
LIVE SKETCH – Reportage su documenta 15 a Kassel – Ruangrupa – il concetto di LUMBUNG
« Les Formes du visible ».
Conférence au Jeu de Paume, Paris, tenue par Philippe Descola, anthropologue, animée par Teresa Castro, en présence de Marine Hugonnier
« La figuration n’est pas tout entière livrée à la fantaisie expressive de ceux qui font des images. On ne figure que ce que l’on perçoit ou imagine, et l’on n’imagine et ne perçoit que ce que l’habitude nous a enseigné à discerner. Le chemin visuel que nous traçons spontanément dans les plis du monde dépend de notre appartenance à l’une des quatre régions de l’archipel ontologique : animisme, naturalisme, totémisme ou analogisme. (…) une anthropologie de la figuration.
Pour en savoir plus :
https://jeudepaume.org/evenement/conference-les-formes-du-visible/
https://www.seuil.com/ouvrage/les-formes-du-visible-philippe-descola/9782021476989