Non sono solo gli sguardi delle due donne, che si incrociano tra loro nella foto di Henri Cartier-Bresson, ma è lo stesso sguardo dell’artista che sorvola la celebre fotografia in un percorso al contempo manuale, percettivo e analitico.
Studiando in chiave pittorica la composizione dell’immagine, la profondità data dalla prospettiva giocata in diagonale, e i rapporti di chiaroscuro, a partire da una fotografia in bianco e nero, riequilibrati attraverso il colore, Stefano Zago riflette sulle dinamiche dell’osservazione confrontandosi con i meccanismi percettivi del suo predecessore. Dati i tempi fisiologici della produzione dell’opera, l’artista si addentra lentamente e con attenzione nella profondità del percorso artistico producendo nuovi risultati e scoperte inaspettati.
L’uso del gouache, pittura di per sè opaca, obbliga ad una precisa scelta dei colori per rendere con efficacia le zone di luce e d’ombra.