Free press et fanzines : la presse alternative en France, des années 1960 à nos jours
Véritable phénomène de masse, avec ses codes, ses réseaux de diffusion, ses événements en marge de la culture « mainstream », la presse alternative demeure mal connue en France.
Apparus par centaines dans le sillage de mai 68 et de la contre-culture anglaise et américaine, des feuilles et journaux indépendants proposent à un public jeune les sujets que la presse « sérieuse » écarte – musique pop et rock, écologie, nucléaire, mouvements régionalistes, sexualité, spectacle de rue, féminisme, pacifisme –, traités sur un ton iconoclaste et radical. Charlie Hebdo, Actuel ou Le Parapluie sont les fleurons les plus aboutis et pérennes d’une vague underground qui déferle alors sur une génération de baby-boomers qui construit sa propre culture comme une alternative à l’idéologie dominante*
Rencontres en ligne sur l’HISTOIRE DE L’ART, les TECHNIQUES et la COMPOSITION du dessin
Meeting sur la plateforme ZOOM
L’HISTOIRE DE L’ART DESSINÉ DIALOGUE SUR L’HISTOIRE DE L’ART ET ATELIER DE SKETCHING (dessin rapide spontané) Observer en dessinant les œuvres des maîtres et comprendre leur structure et leur signification
Quelles histoires extraordinaires l’histoire de l’art nous raconte-t-elle ? Pourquoi et comment les œuvres ont-elles été réalisées ? Comment fonctionnent les images ? Stefano Zago, artiste, architecte et historien de l’art, nous guidera à travers les vie des artistes et les périodes historiques qui ont produit des œuvres. Et il le fait en dessinant et en invitant ses spectateurs, experts ou non, à dessiner avec lui. Dans une ambiance conviviale et décontractée, nous parlerons non seulement de peinture, mais aussi de cinéma, de photographie, de bandes dessinées… . Nous allons explorer ensemble des images et, en les dessinant, essayer de comprendre leur mécanisme.
L’HISTOIRE DE L’ART DESSINÉ Découvrir l’art ancienne et contemporaine par le dessin HISTOIRE DE L’ART ET ATELIER DE DESSIN Du 29 septembre au 27 octobre 2022
“Le energie di cambiamento mosse dal sistema dei beni comuni fermentano e si agitano soprattutto in due sfere del nostro presente storico. Primo, in una pluralità di lotte sociali, movimenti e iniziative civiche, che si battono per i beni comuni contro vecchi o nuovi recinti, creando attivamente nuovi beni comuni, pratiche e spazi; e spesso si coalizzano e mobilitano esplicitamente sotto il termine ombrello di “beni comuni”. In secondo luogo nelle nuove tecnologie digitali e in Internet: non solo hanno permesso la produzione di nuovi beni comuni digitali, come il software libero (Linux ecc.) e Wikipedia. Hanno generato, probabilmente, un nuovo modo emergente di produzione, che può essere in grado di innescare una transizione storica verso una società basata sui beni comuni.” Da HETEROPOLITICS. Refiguring the Common and the Political
Heteropolitics è un progetto di ricerca collettiva euromediterranea che ha avuto luogo tra Italia, Spagna e Grecia fra il 2018 e il 2020. Si è dato l’obiettivo di affrontare l’ampio e articolato tema dei beni comuni e di come le pratiche ad essi legate abbiano un peso di reale trasformazione all’interno di sempre più rigide logiche di controllo sociale.
Il progetto si è sviluppato partendo dalla necessità di riconfigurare e ridefinire, dunque, il concetto stesso di politica: hetero in greco vuol dire proprio altra. Pensare un’altra politica partendo dall’indagine sul Common(s): i beni collettivi democraticamente condivisi e co-gestiti e il potenziale cambiamento concreto che essi comportano sono stati il fil rouge dell’intero lavoro di ricerca sia nel suo impianto teorico che in quello più concreto, costituito dal focus su alcuni casi studio presi in esame in ciascuno dei tre Paesi.
All’interno del progetto Heteropolitics, Alexandros Kioupkiolis ha analizzato i tentativi di combinare una potente capacità di azione collettiva con una politica di uguaglianza e processi decisionali inclusivi, differenziando quindi i significati e le modalità della leadership. Una questione chiave è come la leadership possa essere collettivizzata, equamente distribuita e guidata da molti e dal basso.
Kioupkiolis osserva che (a) l’approccio organizzativo chiave attraverso il quale l’attivismo contemporaneo cerca di collettivizzare il potere politico sono assemblee aperte quali sedi dei processi decisionali; (b) i media digitali contemporanei hanno permesso una tecnopolitica che rende “comune” la leadership dando alle persone comuni la possibilità di avviare, comunicare e coordinare azioni di massa indipendentemente da posizioni di leadership e da altri mezzi tradizionali di comunicazione; (c) specifici dispositivi istituzionali e pratiche organizzative possono imporre una maggiore trasparenza e sollecitare la costante responsabilità personale dei leader nei confronti delle loro comunità, che rimangono così i luoghi fondamentali del processo decisionale e contribuiscono a generare impegno in progetti collettivo di cambiamento. Tali dispositivi includono mandati determinati e vincolati, l’uso del sorteggio e della rotazione per distribuire i vari compiti da assegnare (per esempio per gli incarichi di portavoce e i ruoli di coordinamento), la revocabilità dei ruoli; (d) affrontare le asimmetrie di potere insistendo sulla chiarezza e sulla riflessività della leadership; (e) l’idea di sottoporre le proposte di politiche e di azione al consenso popolare piuttosto che imporle dall’alto; (f) la “femminilizzazione della politica” con l’empowerment e l’inclusione delle donne nella leadership politica.
Come possono contribuire i beni comuni a riconfigurare le politiche democratiche?
I beni comuni sono eterogenei, complessi e tra loro interconnessi: pur potendo dividere i beni comuni in naturali e culturali (o anche: materiali e immateriali), non va perso di vista come in ogni bene comune vi sia una doppia componente (materiale e immateriale). Per la comprensione dei fenomeni sociali e delle pratiche attuate in diverse nazioni europee è necessario che vi sia interazione tra l’ambito politico e altri approcci come quello antropologico ed etnografico.
Questa modalità caleidoscopica offre opportunità per includere nella stessa cornice esperienze molto diverse tra loro: dalla sperimentazione di pratiche sociali inclusive e auto organizzate intorno a un bisogno comune, come quelle portate avanti nel complesso contesto urbano di una metropoli come Barcellona in cui le comunità tra loro eterogenee partecipano direttamente allo sviluppo; alla sostenibilità e all’accessibilità di beni comuni basati sulla cura e sulle relazioni; a nuove forme di cooperativismo come quelle di Karditsa in Grecia; o la sfida del gruppo Sarantaporo.gr di portare una rete wireless gratuita accessibile e democratica sviluppata collettivamente in un territorio naturalisticamente impervio, sempre in Grecia. Infine il percorso politico e sociale che si è sviluppato in Italia a partire dalla campagna referendaria sull’acqua bene comune, che tutti conosciamo, e che ha fatto germinare molteplici strade con un’importante riflessione sul tema della gestione degli spazi e di come le comunità possano sperimentare nuove forme di autogoverno.
La strada per una democrazia nuova, per un’altra democrazia appunto più orizzontale e inclusiva, è certamente un percorso impervio, difficile, ma necessario: è auspicabile che ricerche come quella di Heteropolitics si moltiplichino eccedendo un ambito strettamente accademico, e che possano essere una fonte e uno spunto ulteriore per i movimenti sociali e per tutte le comunità che nel concreto, quotidianamente, praticano il bene comune spinti dal desiderio di contribuire al cambiamento.
I rapporti di ricerca e gli articoli del progetto sono disponibili sul sito heteropolitics.net.
Vous êtes chaleureusement invités à retrouver les artistes de La Fonderie autour d’un brasero et d’un vin chaud. Ateliers ouverts et Exposition collective dans les espaces communs
Hola amigos, amigas,le prochain jeudi Rita, c’est le 24 mars 2022 !
@ RITA – Jeff Pourquié
Atelier d’écriture, réalisation d’un recueil en direct, sculpture-performance poétique, typographie et hispanophonie, et bien sûr musique, c’est le Latino quilombo ! Et c’est au café culture l’Éléphant / Comme Vous Émoi, 5 rue de la Révolution à Montreuil (M Robespierre ou Croix de Chavaux) à 20h. Au plaisir de vous y voir !
¡ Qué guay !
À jeudi,
Rita
La
RITAREVUE
vous propose Les jeudis Rita, tous les 2e jeudi du mois
La revue RITA, Revue Indépendante de Théorie Apocalyptique, ses suppléments La République Poétique et Rita la Montreuilloise, c’est ici :
Ça se passe à à Comme Vous Émoi, lieu dédié à la rencontre entre le public et la création artistique dans le spectacle vivant, dans le café associatif qui vient de s’y ouvrir, l’Éléphant.